L’autoproclamazione di dio e l’autocelebrazione del maschio non mi sorprende.
Purtroppo sta diventando un problema: non sorprendendosi più di qualcosa non ci si indigna più e se non ci si indigna più… si manda tutto a puttane.
Questa volta andiamo in provincia di Brescia a Borgosatollo.
Infame (così chiameremo il quarantaduenne in questione) è l’esempio eclatante di tanti infami del mondo.
Infame era solito picchiare la moglie, tanto che se cerchi online parlano di “abitudine a risolvere diatribe coniugali”. Nessuno se ne preoccupa quindi e tutto sarebbe andato tutto bene (il che è davvero tutto dire) se non fosse stato che il 25 agosto scorso era stato particolarmente violento arrivando a fratturarle uno zigomo e l’ha segregata in casa. Donna (così chiamo ora la vittima trentaquattrenne) si è quindi ridotta a un’apatica creatura pronta ad accettare tutto pur di non subire ulteriori maltrattamenti: le aggressioni infatti come la maggior parte delle volte in questi casi, avviva per le questioni più banali.
Un vero Infame, non c’è che dire. Anche perché Donna, da quando Infame aveva perso il lavoro, si occupava di tutto in casa. L’inutilità di Infame come essere umano quindi sembra volersi giustificare dalla sua sensazione di non essere più il capo del mondo e per rilassarsi menava la compagna.
Futili motivi è infatti segnalato anche nel rapporto dei Carabinieri di San Zeno dopo che questi sono intervenuti.
Il là ai tutori dell’ordine è stata data da una segnalazione di un conoscente (che chiamerò Uomo) della coppia che era venuto a conoscenza della cosa si è comportato come una vera persona e ha deciso di informarli sui fatti dopo che Infame lo ha messo a conoscenza delle sue azioni.
Infame, infatti, aveva condiviso la cosa con Uomo e altri amici (anche colleghi di Donna), vantandosi addirittura di avere delle prove della violenza e si è procurato dei trofei come ogni bravo Serial Infame fotografandole le ferite, mandandole poi condividendole con gli amici.
Donna, raggiunta dai Carabinieri, ha quindi raccontato e dato un senso alla ricostruzione dei fatti e ha formalizzato la denuncia contro Infame che è stato arrestato ed è finito in carcere e lì sta in attesa del processo, dove dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni e sequestro di PERSONA (perché sì, non illudetevi, anche le donne sono persone).
Ci sono delle domande però che non possono che non assillare la mia mente.
Uomo ha denunciato. Secondo i dati non era la prima volta che dava in giro le fotografie della sue Infamità, ma non c’è molto da chiedersi, se è vero, perché non l’ha fatto prima o perché non è intervenuto: l’intervento lo avrebbe reso passibile lui stesso di denuncia e l’altro può essere passato dall’essere convinto a uno scherzo, per poi essere turbato fino a prendere la decisione di intervenire e al diavolo se gli dicevano che non poteva farlo (capita anche questo in Italia).
Ma gli altri?
Io di mio li denuncerei tutti per concorso in aggressione e rapimento.
Come tanti altri siti, io pure cado nel clichè di parlare della violenza telematica perpetrata ai danni di DONNE.
La prima a una mia coetanea (quindi sento una connessione emotiva data dal "potrei essere io") che umiliata per gli insulti subiti si è ridotta a trovare rifugio nell'atto più estremo.
La seconda è invece solo una diciassettenne (e qui arriva l'istinto di protezione: "potrebbe essere mia nipote") e quindi potrei dire che donna ancora non è, è poco più di una giovane ragazza, tra qualche anno la considererò praticamente una bambina (quando mia nipote, appunto, avrà quell'età).
Tutto poi è considerare la questione di una violenza data dal (mal) costume italico e un'altra che ha l'aggravante di quella fisica.
Qui infatti parlo dello sharing: la condivisione a terzi di immagini che non sono tue.
La questione è lo sharing: hai chiesto il permesso di diffusione? No. Allora non lo diffondi.
Io per prima ho ricevuto un filmato di un ragazzo che per salvare un albero ci è salito, fermando il traffico (la persona che poi mi ha inviato il link, oltre a conoscerlo, era una di quelle che si è ritrovato nella via del fatto ferma in macchina).
Personalmente, visto che le sue azioni (dettate da ottime intezioni) hanno portato a far muovere qualcosa, prima dell'arrivo degli articoli online volevo pubblicarlo io con tanto di video.
Non l'ho fatto.
Perchè? Perchè volevo che si vedesse quel video, volevo caricarlo e diffonderlo. Non fare un altro articolo così, per mettere una pagina in più.
Quindi ho chiesto se potevo farlo e mi è stato detto di no.
Il video mi era stato passato su whatsapp perchè io non avevo facebook (dove mi avevano detto che stava diventando praticamente virale tra i concittadini) ed era un video che testimoniava l'operato (o meglio il non operato) dell'amministrazione pubblica e dello scempio botanico conseguente e che voleva far smuovere le acque, cosa che era già successa prima del mio articolo: il protagonista del video è stato convocato in comune (e vedremo come finirà). Ed era una cosa che fa dire "avrei voluto farlo io", quando guardi quel video.
Non era qualcosa che sapevo che, una volta pubblicata, avrebbe umiliato il soggetto ,sapendo che sarebbe stato deriso, ma comunque ho chiesto il consenso.
Ho chiesto anche quello di diffonderlo su whatsapp, tra l'altro.
Non serve un genio, non serve neanche essere una buona persona.
Basta essere una persona.
La prima vittima dello sharing negativo è Tiziana.
Lei è una normalissima ragazza di trentun'anni che ha fatto quello che in molt fanno, ma che nessuno dice di fare ammantandosi dello stesso onore degli ipocriti: un sex tape.
Adesso, sappiamo tutti che l'idea di essere attorni porno (o dotati come attori porno) piace al 99,9% degli uomini, se no non avrebbero fatto un reality show con il signor Siffredi e, soprattutto, non conosceremmo mai il nome di Rocco Siffredi. Il signore in questione poi viene ammantanto dalla gloria che si danno agli attori del grande cinema e ai calciatori, mentre una corrispondente femminile vive inondata di volgari risatine della serie "so che ti piace, viziosa" (geni, vi svelo un segreto: se il sesso non piacesse alle donne, ci saremmo già estinti).
Che poi è vero: la donna media non è entusiasta di farli, ma li fa e solo per far contento l'imbecille con cui hanno una relazione, come se la propria opinione non fosse importante. Ci sono poi quelle che lo fanno volontariamente perchè trovano la cosa deliziosamente erotica.
E, vaffanculo, ci sta: se l'idea piace a un uomo, perchè non dovrebbe piacere a una donna?
Sai cosa ti dico bigotto vizioso?
Il problema, nei fatti, è stata la condivisione del video che è finito sul web con tanto di nome e cognome e gli insulti pesanti che ne sono arrivati.
Iporcrite mezze seghe, evitate i finti perbenismi del vademecum di come si dovrebbe comportare una donna, che avete rotto, che siate uomini o donne non m'interessa: dovete finirla, perchè solo perchè non vi piace quello che vedete quando vi guardate allo specchio e nessuno lo farebbe con voi, non vuol dire che dovete vomitare la merda che avete dentro agli altri.Italiano medio? Non sei lo stallone che il resto del mondo ancora pensa che tu sia, sei solo una eiaculazione sempre più precoce, piuttosto.
Ora. Sua madre dice che la figlia era "plagiata" altimenti non l'avrebbe mai fatto.
Perchè, appunto, per compiacere l'italiano medio si torna all'idea che "una brava ragazza (come sicuramente era lei e qui non si mette in discussione) non l'avrebbe mai fatto".
La domanda è? Perchè no?
Era il suo ragazzo, quello? Sì? Bene.
Era un ragazzo che gli piaceva e basta? Sì? Bene.
Non c'è stato il suo consenso di metterli online? No? Male.
Antonio Iacuzio
Enrico Iacuzio
Christian Rollo
Antonio Villano
Fate schifo.
Immagino che le vostre vite fallite vi abbiano dato soddisfazione solo in quel momento, quando sapevate di stare per rovinare la vita a una donna.
Non usate la mia morale contro di me: sappiamo già che io non l'avrei fatto non perchè non lo doveva fare lei, ma perchè non era da fare. Il sistema morale attuale in Italia è tale per cui
E perchè non ci sono gli altri nomi?
Punto.
Sapevi perfettamente che la cosa avrebbe leso moralmente quella Persona e hai scientemente deciso di farlo.
E' uno stupro.
Giudice che le ha detto che deve pagare lei?
Devono indagare anche te, lo sai, vero?
Sai che non sarebbe stata lei a dover pagare, ma piuttosto il sito che non aveva il consenso firmato dei soggetti dell'opera?
E/o chi ha messo il video sapendo di non averli?
Non ci vuole essere un bravo giudice per saperlo.
E ti paghiamo con le nostre tasse?
Ma non ti vergogni?
Sei fortunato che non so il tuo nome, se no riempirei il web col tuo nome con l'accusa della misoginia e dell'assoluto arbitrio e abuso che fai del tuo ruolo per avvalorare tesi assurde e anticostituzionali.
Fai schifo.
Come e quanto loro.
Ti sei divertito?
Immagino di sì. Voglio il tuo licenziamento e la radiazione dall'albo se esiste un albo dei giudici.
I giornalisti dicono "ma pensavamo fosse una che voleva farsi pubblicità"?
No, davvero, questa come la posso commentare se non con la speranza che vi venga almeno un attacco di diarrea verde (e che quindi vi cloniate in questo modo)?
No, davvero, e poi rendete impossibile diventare giornalisti se non si ha fatto cosa? L'università per i falliti?
Che poi non finisce qui, ovviamente.
Ma mi permetto solo di dire una cosa (forse solo una) sulla questione di Tiziana: Selvaggia Luccarelli, sei una signora. Io ad Antonio Leaf Foglia avrei non solo augurato quello che lui e vorrei ricordare anche che la Filarmmonica di Salerno che hanno tutti i presupposti per un licenziamento (non so se definito per giusta causa) in quanto la sua pubblica appartenenza alla loro società e la lesione che le sue azioni hanno fatto alla reputazione di questa, darebbero un buon motivo per farlo.
Ma si sa... è un uomo, quindi come al solito si salva.
E ora passiamo all'anonima ragazza di 17 anni.
Immagini che i giornalisti ci stanno male a non poter dire il loro nome, sospirarlo con piacere mentre raccontano la sua tragica storia.
Persona, così la chiamerò io, ha subito violenza qualche giorno fa in una serata in discoteca.
Che questo genere di cose non sia una novità è fin troppo ovvio dirlo.
Che si stiano chiedendo se lei avesse bevuto troppo o cosa pure, come se questo giustificasse la cosa.
Immagino che per voi Esseri Immondi, bere qualcosa di più vuol dire "Stuprami".
Perchè lo sappiamo no, di chi è davvero la colpa? Stupratore (che a quanto si dice è un ventun'enne albanese) aveva tutti i diritti, no?
Ma lo notate il disgusto che suscitate a un individuo normale?
Mentre le ultime novità vogliono che Stupratore le abbia fatti visita nei giorni successivi all'aggressione sessuale per essere sicuro che non si ricordasse nulla, cosa che non è allarmante, è decisamente agghiacciante, ma che ironicamente non risulta così stridente come per l'altro fatto.
Le amiche hanno filmato e condiviso.
Le amiche di lei, non di lui.
Il mondo alienante dove viviamo ha fatto questo alle diciassettenni d'oggi?
Perchè ancora oggi io mi crogiolavo nell'illusione che questo servizio delle iene ancora funzionasse a distanza di 5 anni (cosa volete che vi dica, forse sono solo un'eterna ottimista ben nascosta), mi arriva questa coltellata. Non immagino (perchè non ce la posso nè voglio farlo) come si senta lei.
Orribile, Mostro, Immonda, Lurida, Fallita sono le cosiddette amiche di Persona sono così coscienti e consapevoli (quindi non ubriache) da filmare tutto e passarsi il video su whatsapp.
Video che arriverà il giorno dopo anche a Persona.
La brava e bella Orribile, autore del video, affermerà poi: Ero ubriaca anch'io e non sapevo cosa stesse succedendo lì dentro. la porta comunque era chiusa.
Ok, va bene, Orribile. Ci voglio credere (ma questo lo diranno le inquadrature che hai fatto se sono davvero così poco inquadranti) ma poi cosa fai? Lo diffondi?
E quella sera? Quando l'hai vista? Cosa hai fatto? Un applauso?
Giusto per la cronaca: lo sai che per lo meno sei imputabile di diffusione di materiale pedopornografico (ancora l'anagrafe non mente)? Lasciando perdere tutto il resto: ovvero che sei palesemente complice di uno stupro? Pechè non eri così poco lucida da capire cosa stava succedendo, quindi hai avvalorato l'azione di Stupratore.
Va bene, no. Abbiamo capito: in quel momento non avevi capito cosa succedeva...
Come no.
Tu, Mostro, Immonda, Lurida e Fallita non l'avete capito.
Ma appena avete visto, subito ve lo passate e lo passate agli amici.
Questo sì che è essere delle grandi.
Ah, se eravate di più, ditemelo: ho altri epiteti che si addicono benissimo a ognuna di voi.
Concludo con Jo Squillo.
Perchè?
Perchè questa subrettina inutile e mediocre che ha fatto strada solo grazie all'amichetto di allora e che ha portato nelle televisioni italiane la versione patinata del punk nostrano (io sto col Marco Philopat di allora, per intenderci) ha pubblicato un video che lei ora di dice "di denuncia per la situazione orribile che le donne italiane vivevano in quegli anni, dove non potevano girare - da sole - in metropolitana a milano", ma che in molti video si vede fin troppo contenta di essere in tv, per non essere (nel testo e nell'espressione esaltata che ha in molti live dell'epoca) un'espressione estremamente concorde dell'idea che ormai sembra che gli italiani abbiano sullo stupro.
Tempo fa delle donne, seguendo come cagnoline uno degli uomini politici più ignoranti e inutili d'Italia, la cui misoginia fa rabbrividire il buon gusto e che purtroppo rappresenta come siamo messe male nel nostro Paese (no, non sto parlando di Grillo, strano eh?), hanno indetto uno slogan che diceva "La Boldrini non ci rappresenta". Seguendo lo stesso filone, l'Espresso ha fatto il verso ai film di bassa lega che ormai produciamo in Italia che che mostrano come dovremmo essere e come non dovremmo essere noi italiane (ma anche le straniere) e ha dato delle bambinate la replica (pure nemmeno brutta) della Boldrini ha qualcuno che probabilmente non si guarda in faccia, o vomiterebbe) come una bambinata, forse perchè bisogna essere grassi vecchi e bavosi, fare movimenti con la mano tenendola bassa vicino alla cintura facendo strane facce oppure vomitare insulti orgogliosi di essere più maschi di Mussolini.
Nei fatti io ci penserei un attimo a definire auorevole Denis Pardo, quanto più il suicidio dell'autostima delle donne... che poi se mi dicono che Boldrini è un'anomalia della cattedra istituzionale (e più in generale in politica) di cui è investita, signori, tanto di guadagnato per l'Italia.
Io ho taciuto per tanto tempo sull'argomento e ora credo di poter dire la mia.
E ora, mettiamo un paio di puntini sulle i:
La Boldrini è una donna autorevole. Comunque la vogamo mettere, lei non incuta repulsione, incuta rispetto e quello sguardo che alcuni definiscono da maestrina saccente, io lo vedo come fiero. Posso capire se la maggior parte degli italiani non comprendano questo sguardo.
Ha lavorato tre anni nell'Agenzia Italiana Stampa e Emigrazione
A 28 anni coincia a lavorare presso l'ONU lavorando per quattro anni alla FAO. 4 anni
A 32 anni lavora presso il Programma di alimentazione mondiale WFP come portavoce e addetta stampa del nostro Paese ed in questo periodo va in zone calde come l'Ex Jugoslavia, nel Caucaso, in Afghanistan, Tagikistan, Monzambico e Iraq (1993-1998 - 5 anni)
A 37 anni diventa portavoce della Rappresentanza per il Sud Europa dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (UNHCR) a Roma ( dove è anche responsabile dell'ufficio stampa italiano, capo redattore della rivista Rifugiati, si preoccupa delle temantiche delicate quali il diritto d'asilo, i flussi migratori nel Mediterraneo, emergenze iternazionali...) e svolge missioni il luoghi di crisi quali Bosnia, Albania, Kosovo, Pakistan, Afganistan, Susan, Caucaso, Angola, Zambia, Iran, Giordania, Tanzania, Burundi, Ruanda, Sri Lanca, Siria, Malawi, Yemen,,, (1998 - 2012 - 14 anni)
Ha ricevuto riconoscimenti e premi di vario titolo
Ha pubblicato 3 libri e ha scritto per diverse testate giornalistiche
Tutto questo tralasciando la parte politica della sua vita... o la sua vita politica.
Ora, oggettivamente... come dobbiamo sentirci noi donne mediocri davanti a una donna del genere?
Io come minimo provo invidia. Soggezione no, ma invidia tanta.
Alle signorine anti-Boldrini, per quanto non riesca a giustificare i sorrisi pesudo-ammiccanti, le teste inclinate con fare pseudo seducente, o le facce ultra depresse (o anche quelle che sì, sembrano delle professoresse stronze che avrebbero davvero bisogno di una botta di vita), io vi capisco: da femminista praticamente dell'ultima ora, che non ha mai fatto davvero qualcosa nella sua vita, anche io mi sento di dire che non mi rappresenta: lei è davvero troppo. E la invidio. Spero solo un giorno di poter dire che sì, una donna attiva e attivista come lei mi rappresenta.
Presidente Boldrini... Chapeau.
Che poi... parlando del mero aspetto estetico: vigliacchi che si nascondono dietro un pc,
io in una giacca così non ci starei bene! E sicuramente manco voi.
La plastica è un problema.
La sua immensa utilità e facilità di consumo è tale che dalla sua invenzione ci ha letteralmente invaso.
Probabilmente, è il più classico esempio di qualcosa di utile che è divenuto dannoso per colpa dell'uomo.
Nel 2015 a Colon, Panama, sotto la direzione dell'imprendiotr Robert Bezeau, hanno deciso di sfruttare l'inquinamento per fare qualcosa di buono.
Questo progetto si chiama Plastic Bottle Village ed è per l'appunto un Villaggio fatto di Bottiglie di Plastica. Questo progetto è stato promosso per incentivare il ricolco dei rigiuti accomulati nelle discariche della zona.
La prima abitazione è stata realizzata con ben 20.000 (ventimila) bottiglie che sono state utilizzate come materiale isolante. Dopo questa prima casa che possiamo definire come un prototipo, sono state messe in cantiere altre 120 (centoventi) case che avranno come materiali da costruzione l'acciaio per le strutture portanti e una copertura in calcestruzzio.
Da notare la caratteristica quasi da prefabbricato della metodologia di costruzione, visto che permette di costruire in tempo da record: vien fabbricata una grande gabbia d'acciaio su cui vengono poi pressate le bottiglie, viene poi ricavato l'alloggiamento dei cavi elettrici e le canaline necessarie, prima ricoprire la parete (che poi è quindi prefabbricata) con un sottile strato di cemento.
Questi progetto poi non riguarda solo delle abitazioni (in cui viene garantito il massimo confort per quel che riguarda l'isolamento termico, tanto da non aver bisogno del condizionatore ed è anche a prova di terremoto), ma anche zone verdi che possano permettere di coesistere con la natura circostante le la giungle tropicale, grazie ai sentieri, a zone con barbecue e anche un padiglione per lo yoga.
Certo, questo non è il primo progetto dove le bottiglie di plastica vengono riciclate rimanendo inglobate in progetti legati alla salute ambientale e infatti possiamo dire che, per fortuna, il riciclo della plastica rappresenta sempre un argomento caldo per i costruttori ecologisti di molte parti del mondo, ma è sempre bello quando un posto come Panama, dove il problema dei rifiuti è molto grave, viene portato avanti un progetto che serve per aiutare a trovare una soluzione.
Questo progetto non è per incentivare l'uso e l'abuso della plastica, ma per rendere onore a chi, di fronte un problema, prova a trovare una soluzione. Peccato che non siamo anche noi di Panama...