mercoledì 9 novembre 2016

Saluto a un grand uomo

Questa notte è morto Umberto Veronesi.
Penso sinceramente di non poter far altro che rendergli omaggio.
Ci sono rimasta male.
Penso con tutto il cuore che il mondo intero ha perso un grande uomo, oltre che n grande scienziato.
Personalmente, trovo la cosa particolarmente sentita, perchè il tumore al seno è qualcosa che mi tocca da vicino.
Contrariamente alla maggior parte delle mie coetanee, io ho dovuto cominciare a controllare i linfonodi e il seno in generale da prima dei trent'anni. Mia sorella, infatti, giusto ieri ha subito l'ennesima operazione per colpa di un tumore al seno. La sua situaizone non è facile, ma hanno tolto tutto quello che c'era da togliere e sono ottimisti, ora bisogna solo affrontare la (lunga) convalescenza.
Io pure se le cose vanno male, dovrò togliere una ciste a dicembre (se è cresciuta... e dopo i trent'anni non possono formarsi e questa è l'unica che si è formata di dicembre).
Se non fosse stato per Veronesi la situazione delle donne, di tutte le donne nella situazione di mia sorella non sarebbe stato persino più orribile di quella che devono affrontare ogni volta che si trovano di fronte a quel mostro oscuro che le divora da dentro.
Gli uomini non possono capire cosa vuol dire il tumore al seno per una donna. Veronesi però era di una sensibilità diversa. Probabilmente ha visto il trauma psicofisico delle sue pazienti quando subivao l'asportazione totale del seno e ha capito che la sopravvivenza è una cosa, la vita è un'altra.
Poi l'altra azione geniale, il lingonodo sentinella. Lo controllano sempre, sapete? Ogni volta che fai un'ecografia al seno.
Certo, io ho amiche che me ne parlano come se la loro dottoressa fosse l'unica degna di nota perchè lo fa, ma è un'azione che è automatica per tutte le donne e per tutte le donne dai trent'anni in su.

Quando sento le pubblicità che favoleggiano all' "eccellenza italiana" io mi urtico spesso... perchè per me l'eccellenza italiana è Umberto Veronesi, è l'unico livello di cui si può parlare di eccellenza.
L'eccellenza italiana sono tutti quelli che si impegnano, metodicamente, con passione, per poter andare a dormire sentendo di aver fatto un piccolo passo verso il lavoro fatto in maniera corretta.
Che non è solo l'oncologo o il medico di turno (che poi pensano fin troppo spesso di essere degli dei senza motivo e trattano spesso i pazienti come dei mentecatti), ma è chiunque faccia il suo lavoro in maniera seria, senza distrazione e non in maniera affettata, perchè che sia piantare un pomodoro, allevare un bambino, portare al pascolo le bestie, difendere la sicurezza delle strade, vendere un vestito o costuire case, bisogna farlo bene alla stessa maniera, se no non ha senso farlo.

Perchè tutti i lavori sono importanti: essi danno dignità. Una parola di cui si abusa e che sta perdendo significato.

Ma Veronesi... Veronesi aveva dignità e ha aiutato perchè anche i malati la mantenessero.


Amen

American Election - un finale prevedibile.

E mentre progetto i nuovi articoli, le elezioni americane hanno influenzato anche me.
Ormai da mesi ci hanno scassato le scatole sull'argomento, anche più del referendum che, oggettivamente, è per noi molto più importante.
Mentre in casa si parlava dell'argomento, la speranza di tutti - manco si decidesse il nostro governo, anche perchè per noi sono sempre i soliti parassiti - era che vincesse la signora Clinton.
Il motivo è ovvio: democratica, con le palle al posto giusto (ai lati dell'utero) e un pedigree di tutto rispetto.
Io però continuavo a dire: tanto vincerà Trump.
E avevo ragione.
Quando questa mattina mi sono svegliata, e ho sentito il telegiornale dal televisore acceso da mio padre già sapevo come avevano deciso di governarsi gli americani, anche se prima di vedere il faccione del vecchio avevo ancora avuto una piccola speranza.
Ma il motivo è semplice e lineare e non riguarda la politica o la campagna elettorale che questi due hanno fatto.

Riguarda gli americani.

Quando la signora Clinton si è candidata contro Obama si sapeva che avesse poca speranza. L'ex senatore afroamericano era in primo luogo un uomo afroamericano, poi aveva un'attività sociale-politica alle spalle che riguardava le lotte di classe e le manifestazioni dei diritti civili.
Per quanto anche la signora Clinton avesse un backgroun notevole, non poteva vincere contro il fascino evocativo di un uomo del genere, con un motto poi che ha fatto sognare tutti e di una semplicità carica di una forza che le masse, ma anche l'individuo non può fare altro che amare.

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Poi l'abbiamo vista correre contro altri uomini e vincere, ma vincere a stento.
Ora voi direte, anche Trump ha vinto a stento. 
Sì, ma ha vinto contro altri uomini.
Ed è qui il gioco che lo ha portato poi alla vittoria: se fosse stata un uomo Hilary sarebbe stata a capo del mondo già 8 anni fa.
Perchè quando si sono confrontati un misogino milionario razzista (che in politica è un parvenu) e una donna tenace, vince il primo.
Soprattutto in un paese che gareggia con l'Italia in quanto, non tanto razzismo, quanto misoginia.
Perchè se già otto anni fa la bionda ex first lady ha perso contro un uomo di colore, non avrebbe mai vinto contro un ricco uomo bianco.
E come chiedersi in Italia vince una Bonino o una Bindi quando abbiamo un Berlusconi?
Perchè sì, si può dire che Trump sia il Berlusconi americano.
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Fatti con lo stampino


Dio li salvi davvero a 'sto giro.
Sicuramente, da bravi amanti del video, vi sparate come tutti le serie televisive americane,
E osservate bene come è fondamentale il maccismo che inculcano che è paragonabile solo al nostro periodo fascista. 

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Fatti con lo stampino


Se fosse poi una scelta personale potrei anche capirlo, ma è come quando guardo mia nipote che mi dice "lo so, sembra strano che io voglia uno skateboard" o "lo so, è strano che il mio colore preferito sia l'azzurro"... perchè doveva stare sempre composta e delicata. 

Magari pure muta. Hai ipinioni? Mica conta, quindi evita.

L'uomo nell'immaginario americano è un uomo duro, solo, imbecille ma assolutamente intelligente e in questo superiore alla donna che gli sta al fianco e che si ritrova se non totalmente asservita, del tutto spalla anche se ha un ruolo di comandante, o è una scienziata di fama mondiale, o...

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(ne avrei altre... ma non ne ho voglia)



La stessa amatissima Wonder Woman (lasciamo perdere l'errore concettuale fatto dal suo creatore al suo concepimento e le diatribe al riguardo) è una mera spalla di Batman e Superman nel Trio Divino (scusate ma se uno chiama quel gruppo Trinity, è palese il riferimento e la stessa DC non lo nasconde di certo) in cui seppur sia la più forte (in altri fumetti come Injustice lei stessa è la più forte e solo Superman dei tre non l'ha mai capito - ci sarò un motivo?) è sempre subordinata a loro tre. Perchè? Domanda retorica!

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Loro la donna la vogliono ai fornelli e relegata in casa. Nè più, nè meno.
Solo che noi le chiamavamo "custodi del focolare" (e lì dovevano rimanere), loro le chiamano Soccer Mom. Fossero almeno bravi nel calcio...

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La stessa serie che ha spopolato dal '98 al '04, Sex and The City, parla semplicemente di donne che cercano un uomo, per quanto possano essere affermate o no come individuo: senza un uomo non potevano avere una ragione. L'ideale collettivo infatti è che vogliono tutti una Charlotte, ironico che Kristin Devis sia estremamente contraria al suo personaggio, secondo cui una donna non deve mai realizzarsi tramite il marito e avere questo come unico scopo. E tutte, se non quasi tutte, le donne che compaio nel programma, appena trovano marito, mollano il lavoro e si preoccupano di gestire la casa, magari in periferia (l'emblema di quelle che non l'ha fatto, infatti, è poi stata tradita... anche da uno dei migliori uomini incontrati dalle protagonista).

Una donna sarà sempre un'eterna seconda. Sorpratutto in quella che si autoproclama la Repubblica di Dio. Davvero si aspettavano che vincesse?

Non che ora noi siamo messi meglio....
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venerdì 28 ottobre 2016

Lucine da... pc ma anche no-

Questo post è diretto a tutti quei pazzi furiosi che, come me, hanno la paranoia che tutto possa succedere e che, per davvero, con la propria macchina si possa vivere qualunque avventura (o come nel mio caso) tutte le sfighe possibili e immaginabili.
Nella mia macchina, infatti, ho un po' di tutto:
- 5 euro di scorta per la benzina qualora rimanga a secco per tornare a casa e mi ritrovi senza soldi (5 euro usati e riusati almeno una decina di volte, a dire il vero e che ogni mese rimetto nella speranza di non usarli).
- 1 coperta ignifuga (ho la paranoia che un giorno la mia macchina si surriscaldi).
- 1 coperta normale (se parto che fa troppo freddo: dalle mie parti se ci sono dei begli inverni nevica e nevica tanto).
- 1 set per la pulizia dentale e personale (questo è dato anche dal fatto che se dimentico qualcosa quando vado a dormire fuori un paio di notti, quella cosa che dimentico è proprio lo spazzolino)
- 1 magione (caldo) e una maglietta di scorta...

Sì, lo so è quasi ridicolo. Ma è come avere le borse della spesa nel bagagliaio: può sempre capitare di averne bisogno. E a onor del vero almeno la metà delle cose sopra citate è statisticamente probabile che venga utilizzato nel giro di un anno (soldi e set di igiene in primis).

Di recente alle mie piccole novità che non posso non condividere.
Questa volta voglio parlare proprio di una di queste due perle, per la seconda mi preoccuperò di tenere il riserbo fino a quando non avrò conferma della sua utilità.

Voglio infatti parlare della Luce Led Bianca per presa USB ad alta Luminosità.


Ho dei sentimenti contrastanti su questo piccolo aggeggio.
In primis devo ammettere una cosa innegabile: fa una bella luce ed è quasi notevole nonostante la piccolezza delle dimensioni. Perchè è un oggettino davvero minuscolo.

Io quando l'ho preso, però, mi aspettavo di poterlo collegare al cellulare tramite il cavetto adattatore adeguato (in modo da tenerlo sempre pronto in tasca) e invece no.
La cosa mi ha urticato un po', ma poi ho optato per una cosa piuttosto utile per chi, come me, ha una macchina a tre posti e una luce centrale (quella classica per poter vedere al buio) piuttosto scarsa (la Fiat l'ha fatta tanto bella e cara, la mia macchina, ma se cerco qualcosa nei sedili dietro o sotto non ha dato una luce molto utile) da non essere particolarmente utile, questa luce invece sopperisce alle mie esigenze.
Nei fatti tra i cavi da ricarica per cellulare e simili, ora c'è anche l'adattatore e, lo ammetto: è comodo.
Non lo tengo collegato al pc per un ovvio motivo: la luce a me serve per illuminare solo ed esclusivamente la tastiera e troverei poco utile una luce che, comunque, risulta così laterale.

Lo so, praticamente potrei dormire nella mia macchina... ma è la mia unica proprietà e non è detto che un giorno non possa capitare. E fidatevi: una luce è sempre utile. 

domenica 25 settembre 2016

L’autoproclamazione di dio e l’autocelebrazione del maschio non mi sorprende.
Purtroppo sta diventando un problema: non sorprendendosi più di qualcosa non ci si indigna più e se non ci si indigna più… si manda tutto a puttane.

Questa volta andiamo in provincia di Brescia a Borgosatollo.

Infame (così chiameremo il quarantaduenne in questione) è l’esempio eclatante di tanti infami del mondo.
Infame era solito picchiare la moglie, tanto che se cerchi online parlano di “abitudine a risolvere diatribe coniugali”. Nessuno se ne preoccupa quindi e tutto sarebbe andato tutto bene (il che è davvero tutto dire) se non fosse stato che il 25 agosto scorso era stato particolarmente violento arrivando a fratturarle uno zigomo e l’ha segregata in casa. Donna (così chiamo ora la vittima trentaquattrenne) si è quindi ridotta a un’apatica creatura pronta ad accettare tutto pur di non subire ulteriori maltrattamenti: le aggressioni infatti come la maggior parte delle volte in questi casi, avviva per le questioni più banali.
Un vero Infame, non c’è che dire. Anche perché Donna, da quando Infame aveva perso il lavoro, si occupava di tutto in casa. L’inutilità di Infame come essere umano quindi sembra volersi giustificare dalla sua sensazione di non essere più il capo del mondo e per rilassarsi menava la compagna.
Futili motivi è infatti segnalato anche nel rapporto dei Carabinieri di San Zeno dopo che questi sono intervenuti.
Il là ai tutori dell’ordine è stata data da una segnalazione di un conoscente (che chiamerò Uomo) della coppia che era venuto a conoscenza della cosa si è comportato come una vera persona e ha deciso di informarli sui fatti dopo che Infame lo ha messo a conoscenza delle sue azioni.
Infame, infatti, aveva condiviso la cosa con Uomo e altri amici (anche colleghi di Donna), vantandosi addirittura di avere delle prove della violenza e si è procurato dei trofei come ogni bravo Serial Infame fotografandole le ferite, mandandole poi condividendole con gli amici.
Donna, raggiunta dai Carabinieri, ha quindi raccontato e dato un senso alla ricostruzione dei fatti e ha formalizzato la denuncia contro Infame che è stato arrestato ed è finito in carcere e lì sta in attesa del processo, dove dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni e sequestro di PERSONA (perché sì, non illudetevi, anche le donne sono persone).

Ci sono delle domande però che non possono che non assillare la mia mente.
Uomo ha denunciato. Secondo i dati non era la prima volta che dava in giro le fotografie della sue Infamità, ma non c’è molto da chiedersi, se è vero, perché non l’ha fatto prima o perché non è intervenuto: l’intervento lo avrebbe reso passibile lui stesso di denuncia e l’altro può essere passato dall’essere convinto a uno scherzo, per poi essere turbato fino a prendere la decisione di intervenire e al diavolo se gli dicevano che non poteva farlo (capita anche questo in Italia).

Ma gli altri?

Io di mio li denuncerei tutti per concorso in aggressione e rapimento.

venerdì 16 settembre 2016

Basta dire no almeno allo sharing

Come tanti altri siti, io pure cado nel clichè di parlare della violenza telematica perpetrata ai danni di DONNE.
La prima a una mia coetanea (quindi sento una connessione emotiva data dal "potrei essere io") che umiliata per gli insulti subiti si è ridotta a trovare rifugio nell'atto più estremo.
La seconda è invece solo una diciassettenne (e qui arriva l'istinto di protezione: "potrebbe essere mia nipote") e quindi potrei dire che donna ancora non è, è poco più di una giovane ragazza, tra qualche anno la considererò praticamente una bambina (quando mia nipote, appunto, avrà quell'età).

Tutto poi è considerare la questione di una violenza data dal (mal) costume italico e un'altra che ha l'aggravante di quella fisica.

Qui infatti parlo dello sharing: la condivisione a terzi di immagini che non sono tue.

La questione è lo sharing: hai chiesto il permesso di diffusione? No. Allora non lo diffondi.

Io per prima ho ricevuto un filmato di un ragazzo che per salvare un albero ci è salito, fermando il traffico (la persona che poi mi ha inviato il link, oltre a conoscerlo, era una di quelle che si è ritrovato nella via del fatto ferma in macchina).

Il video è reperibile su facebook, fino ad arrivare al giornale locale.

Personalmente, visto che le sue azioni (dettate da ottime intezioni) hanno portato a far muovere qualcosa, prima dell'arrivo degli articoli online volevo pubblicarlo io con tanto di video.

Non l'ho fatto.

Perchè? Perchè volevo che si vedesse quel video, volevo caricarlo e diffonderlo. Non fare un altro articolo così, per mettere una pagina in più. 
Quindi ho chiesto se potevo farlo e mi è stato detto di no. 
Il video mi era stato passato su whatsapp perchè io non avevo facebook (dove mi avevano detto che stava diventando praticamente virale tra i concittadini) ed era un video che testimoniava l'operato (o meglio il non operato) dell'amministrazione pubblica e dello scempio botanico conseguente e che voleva far smuovere le acque, cosa che era già successa prima del mio articolo: il protagonista del video è stato convocato in comune (e vedremo come finirà). Ed era una cosa che fa dire "avrei voluto farlo io", quando guardi quel video.

Non era qualcosa che sapevo che, una volta pubblicata, avrebbe umiliato il soggetto ,sapendo che sarebbe stato deriso, ma comunque ho chiesto il consenso.
Ho chiesto anche quello di diffonderlo su whatsapp, tra l'altro.
Non serve un genio, non serve neanche essere una buona persona. 
Basta essere una persona.

La prima vittima dello sharing negativo è Tiziana.
Lei è una normalissima ragazza di trentun'anni che ha fatto quello che in molt fanno, ma che nessuno dice di fare ammantandosi dello stesso onore degli ipocriti: un sex tape.
Adesso, sappiamo tutti che l'idea di essere attorni porno (o dotati come attori porno) piace al 99,9% degli uomini, se no non avrebbero fatto un reality show con il signor Siffredi e, soprattutto, non conosceremmo mai il nome di Rocco Siffredi. Il signore in questione poi viene ammantanto dalla gloria che si danno agli attori del grande cinema e ai calciatori, mentre una corrispondente femminile vive inondata di volgari risatine della serie "so che ti piace, viziosa" (geni, vi svelo un segreto: se il sesso non piacesse alle donne, ci saremmo già estinti).
Che poi è vero: la donna media non è entusiasta di farli, ma li fa e solo per far contento l'imbecille con cui hanno una relazione, come se la propria opinione non fosse importante. Ci sono poi quelle che lo fanno volontariamente perchè trovano la cosa deliziosamente erotica.
E, vaffanculo, ci sta: se l'idea piace a un uomo, perchè non dovrebbe piacere a una donna?

Sai cosa ti dico bigotto vizioso?




Il problema, nei fatti, è stata la condivisione del video che è finito sul web con tanto di nome e cognome e gli insulti pesanti che ne sono arrivati.

Iporcrite mezze seghe, evitate i finti perbenismi del vademecum di come si dovrebbe comportare una donna, che avete rotto, che siate uomini o donne non m'interessa: dovete finirla, perchè solo perchè non vi piace quello che vedete quando vi guardate allo specchio e nessuno lo farebbe con voi, non vuol dire che dovete vomitare la merda che avete dentro agli altri.Italiano medio? Non sei lo stallone che il resto del mondo ancora pensa che tu sia, sei solo una eiaculazione sempre più precoce, piuttosto.

Ora. Sua madre dice che la figlia era "plagiata" altimenti non l'avrebbe mai fatto.
Perchè, appunto, per compiacere l'italiano medio si torna all'idea che "una brava ragazza (come sicuramente era lei e qui non si mette in discussione) non l'avrebbe mai fatto".
La domanda è? Perchè no?
Era il suo ragazzo, quello? Sì? Bene.
Era un ragazzo che gli piaceva e basta? Sì? Bene.

Non c'è stato il suo consenso di metterli online? No? Male.
Antonio Iacuzio
Enrico Iacuzio
Christian Rollo
Antonio Villano

Fate schifo.
Immagino che le vostre vite fallite vi abbiano dato soddisfazione solo in quel momento, quando sapevate di stare per rovinare la vita a una donna.
Non usate la mia morale contro di me: sappiamo già che io non l'avrei fatto non perchè non lo doveva fare lei, ma perchè non era da fare. Il sistema morale attuale in Italia è tale per cui 
E perchè non ci sono gli altri nomi?
Punto.
Sapevi perfettamente che la cosa avrebbe leso moralmente quella Persona e hai scientemente deciso di farlo.
E' uno stupro.

Giudice che le ha detto che deve pagare lei?
Devono indagare anche te, lo sai, vero?
Sai che non sarebbe stata lei a dover pagare, ma piuttosto il sito che non aveva il consenso firmato dei soggetti dell'opera? 
E/o chi ha messo il video sapendo di non averli?
Non ci vuole essere un bravo giudice per saperlo.
E ti paghiamo con le nostre tasse?
Ma non ti vergogni?
Sei fortunato che non so il tuo nome, se no riempirei il web col tuo nome con l'accusa della misoginia e dell'assoluto arbitrio e abuso che fai del tuo ruolo per avvalorare tesi assurde e anticostituzionali.
Fai schifo.
Come e quanto loro.
Ti sei divertito?
Immagino di sì. Voglio il tuo licenziamento e la radiazione dall'albo se esiste un albo dei giudici.

I giornalisti dicono "ma pensavamo fosse una che voleva farsi pubblicità"?
No, davvero, questa come la posso commentare se non con la speranza che vi venga almeno un attacco di diarrea verde (e che quindi vi cloniate in questo modo)?
No, davvero, e poi rendete impossibile diventare giornalisti se non si ha fatto cosa? L'università per i falliti?



Che poi non finisce qui, ovviamente.
Ma mi permetto solo di dire una cosa (forse solo una) sulla questione di Tiziana: Selvaggia Luccarelli, sei una signora. Io ad Antonio Leaf Foglia avrei non solo augurato quello che lui e vorrei ricordare anche che la Filarmmonica di Salerno che hanno tutti i presupposti per un licenziamento (non so se definito per giusta causa) in quanto la sua pubblica appartenenza alla loro società e la lesione che le sue azioni hanno fatto alla reputazione di questa, darebbero un buon motivo per farlo.

Ma si sa... è un uomo, quindi come al solito si salva.










E ora passiamo all'anonima ragazza di 17 anni.
Immagini che i giornalisti ci stanno male a non poter dire il loro nome, sospirarlo con piacere mentre raccontano la sua tragica storia.
Persona, così la chiamerò io, ha subito violenza qualche giorno fa in una serata in discoteca.
Che questo genere di cose non sia una novità è fin troppo ovvio dirlo.
Che si stiano chiedendo se lei avesse bevuto troppo o cosa pure, come se questo giustificasse la cosa.
Immagino che per voi Esseri Immondi, bere qualcosa di più vuol dire "Stuprami".
Perchè lo sappiamo no, di chi è davvero la colpa? Stupratore (che a quanto si dice è un ventun'enne albanese) aveva tutti i diritti, no? 
Ma lo notate il disgusto che suscitate a un individuo normale?


Mentre le ultime novità vogliono che Stupratore le abbia fatti visita nei giorni successivi all'aggressione sessuale per essere sicuro che non si ricordasse nulla, cosa che non è allarmante, è decisamente agghiacciante, ma che ironicamente non risulta così stridente come per l'altro fatto.

Le amiche hanno filmato e condiviso.
Le amiche di lei, non di lui.

Il mondo alienante dove viviamo ha fatto questo alle diciassettenni d'oggi?

Perchè ancora oggi io mi crogiolavo nell'illusione che questo servizio delle iene ancora funzionasse a distanza di 5 anni (cosa volete che vi dica, forse sono solo un'eterna ottimista ben nascosta), mi arriva questa coltellata. Non immagino (perchè non ce la posso nè voglio farlo) come si senta lei.

Orribile, Mostro, Immonda, Lurida, Fallita sono le cosiddette amiche di Persona sono così coscienti e consapevoli (quindi non ubriache) da filmare tutto e passarsi il video su whatsapp.
Video che arriverà il giorno dopo anche a Persona.

La brava e bella Orribile, autore del video, affermerà poi:
Ero ubriaca anch'io e non sapevo cosa stesse succedendo lì dentro. la porta comunque era chiusa.

Ok, va bene, Orribile. Ci voglio credere (ma questo lo diranno le inquadrature che hai fatto se sono davvero così poco inquadranti) ma poi cosa fai? Lo diffondi?
E quella sera? Quando l'hai vista? Cosa hai fatto? Un applauso?


Giusto per la cronaca: lo sai che per lo meno sei imputabile di diffusione di materiale pedopornografico (ancora l'anagrafe non mente)? Lasciando perdere tutto il resto: ovvero che sei palesemente complice di uno stupro? Pechè non eri così poco lucida da capire cosa stava succedendo, quindi hai avvalorato l'azione di Stupratore.
Va bene, no. Abbiamo capito: in quel momento non avevi capito cosa succedeva...
Come no.
Tu, Mostro, Immonda, Lurida e Fallita non l'avete capito.
Ma appena avete visto, subito ve lo passate e lo passate agli amici.
Questo sì che è essere delle grandi.

Ah, se eravate di più, ditemelo: ho altri epiteti che si addicono benissimo a ognuna di voi.


Concludo con Jo Squillo.
Perchè?
Perchè questa subrettina inutile e mediocre che ha fatto strada solo grazie all'amichetto di allora e che ha portato nelle televisioni italiane la versione patinata del punk nostrano (io sto col Marco Philopat di allora, per intenderci) ha pubblicato un video che lei ora di dice "di denuncia per la situazione orribile che le donne italiane vivevano in quegli anni, dove non potevano girare - da sole - in metropolitana a milano", ma che in molti video si vede fin troppo contenta di essere in tv, per non essere (nel testo e nell'espressione esaltata che ha in molti live dell'epoca) un'espressione estremamente concorde dell'idea che ormai sembra che gli italiani abbiano sullo stupro.



venerdì 2 settembre 2016

Rappresentate dalla Boldrini

Tempo fa delle donne, seguendo come cagnoline uno degli uomini politici più ignoranti e inutili d'Italia, la cui misoginia fa rabbrividire il buon gusto e che purtroppo rappresenta come siamo messe male nel nostro Paese (no, non sto parlando di Grillo, strano eh?), hanno indetto uno slogan che diceva "La Boldrini non ci rappresenta". Seguendo lo stesso filone, l'Espresso ha fatto il verso ai film di bassa lega che ormai produciamo in Italia che che mostrano come dovremmo essere e come non dovremmo essere noi italiane (ma anche le straniere) e ha dato delle bambinate la replica (pure nemmeno brutta) della Boldrini ha qualcuno che probabilmente non si guarda in faccia, o vomiterebbe) come una bambinata, forse perchè bisogna essere grassi vecchi e bavosi, fare movimenti con la mano tenendola bassa vicino alla cintura facendo strane facce oppure vomitare insulti orgogliosi di essere più maschi di Mussolini.
Nei fatti io ci penserei un attimo a definire auorevole Denis Pardo, quanto più il suicidio dell'autostima delle donne... che poi se mi dicono che Boldrini è un'anomalia della cattedra istituzionale (e più in generale in politica) di cui è investita, signori, tanto di guadagnato per l'Italia.
Io ho taciuto per tanto tempo sull'argomento e ora credo di poter dire la mia.

E ora, mettiamo un paio di puntini sulle i:

  • La Boldrini è una donna autorevole. Comunque la vogamo mettere, lei non incuta repulsione, incuta rispetto e quello sguardo che alcuni definiscono da maestrina saccente, io lo vedo come fiero. Posso capire se la maggior parte degli italiani non comprendano questo sguardo.
  • Ha lavorato tre anni nell'Agenzia Italiana Stampa e Emigrazione
  • A 28 anni coincia a lavorare presso l'ONU lavorando per quattro anni alla FAO. 4 anni
  • A 32 anni lavora presso il Programma di alimentazione mondiale WFP come portavoce e addetta stampa del nostro Paese ed in questo periodo va in zone calde come l'Ex Jugoslavia, nel Caucaso, in Afghanistan, Tagikistan, Monzambico e Iraq (1993-1998 - 5 anni)
  • A 37 anni diventa portavoce della Rappresentanza per il Sud Europa dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (UNHCR) a Roma ( dove è anche responsabile dell'ufficio stampa italiano, capo redattore della rivista Rifugiati, si preoccupa delle temantiche delicate quali il diritto d'asilo, i flussi migratori nel Mediterraneo, emergenze iternazionali...) e svolge missioni il luoghi di crisi quali Bosnia, Albania, Kosovo, Pakistan, Afganistan, Susan, Caucaso, Angola, Zambia, Iran, Giordania, Tanzania, Burundi, Ruanda, Sri Lanca, Siria, Malawi, Yemen,,, (1998 - 2012 - 14 anni)
  • Ha ricevuto riconoscimenti e premi di vario titolo
  • Ha pubblicato 3 libri e ha scritto per diverse testate giornalistiche
Tutto questo tralasciando la parte politica della sua vita... o la sua vita politica.

Ora, oggettivamente... come dobbiamo sentirci noi donne mediocri davanti a una donna del genere?
Io come minimo provo invidia. Soggezione no, ma invidia tanta.

Alle signorine anti-Boldrini, per quanto non riesca a giustificare i sorrisi pesudo-ammiccanti, le teste inclinate con fare pseudo seducente, o le facce ultra depresse (o anche quelle che sì, sembrano delle professoresse stronze che avrebbero davvero bisogno di una botta di vita), io vi capisco: da femminista praticamente dell'ultima ora, che non ha mai fatto davvero qualcosa nella sua vita, anche io mi sento di dire che non mi rappresenta: lei è davvero troppo. E la invidio. Spero solo un giorno di poter dire che sì, una donna attiva e attivista come lei mi rappresenta.

Presidente Boldrini... Chapeau.


Che poi... parlando del mero aspetto estetico: vigliacchi che si nascondono dietro un pc, 
io in una giacca così non ci starei bene! E sicuramente manco voi.

Primo villaggio con bottiglie di plastica



La plastica è un problema.
La sua immensa utilità e facilità di consumo è tale che dalla sua invenzione ci ha letteralmente invaso.
Probabilmente, è il più classico esempio di qualcosa di utile che è divenuto dannoso per colpa dell'uomo.
Nel 2015 a Colon, Panama, sotto la direzione dell'imprendiotr Robert Bezeau, hanno deciso di sfruttare l'inquinamento per fare qualcosa di buono.
Questo progetto si chiama Plastic Bottle Village ed è per l'appunto un Villaggio fatto di Bottiglie di Plastica. Questo progetto è stato promosso per incentivare il ricolco dei rigiuti accomulati nelle discariche della zona.
La prima abitazione è stata realizzata con ben 20.000 (ventimila) bottiglie che sono state utilizzate come materiale isolante. Dopo questa prima casa che possiamo definire come un prototipo, sono state messe in cantiere altre 120 (centoventi) case che avranno come materiali da costruzione l'acciaio per le strutture portanti e una copertura in calcestruzzio.
Da notare la caratteristica quasi da prefabbricato della metodologia di costruzione, visto che permette di costruire in tempo da record: vien fabbricata una grande gabbia d'acciaio su cui vengono poi pressate le bottiglie, viene poi ricavato l'alloggiamento dei cavi elettrici e le canaline necessarie, prima ricoprire la parete (che poi è quindi prefabbricata) con un sottile strato di cemento.
Questi progetto poi non riguarda solo delle abitazioni (in cui viene garantito il massimo confort per quel che riguarda l'isolamento termico, tanto da non aver bisogno del condizionatore ed è anche a prova di terremoto), ma anche zone verdi che possano permettere di coesistere con la natura circostante le la giungle tropicale, grazie ai sentieri, a zone con barbecue e anche un padiglione per lo yoga.
Certo, questo non è il primo progetto dove le bottiglie di plastica vengono riciclate rimanendo inglobate in progetti legati alla salute ambientale e infatti possiamo dire che, per fortuna, il riciclo della plastica rappresenta sempre un argomento caldo per i costruttori ecologisti di molte parti del mondo, ma è sempre bello quando un posto come Panama, dove il problema dei rifiuti è molto grave, viene portato avanti un progetto che serve per aiutare a trovare una soluzione.

Questo progetto non è per incentivare l'uso e l'abuso della plastica, ma per rendere onore a chi, di fronte un problema, prova a trovare una soluzione. Peccato che non siamo anche noi di Panama...


  


domenica 7 agosto 2016

GHOSTBUSTERS!!!

Ghostbusters, http://lamiasolaopinione.blogspot.it/


L'altra sera sono andata al cinema con un'amica: io non avevo voglia di fare molto e lei non era piuttosto stravolta.
Abbiamo quindi optato per il cinema.
Al multisala, purtroppo per noi, c'era poca scelta decente e alle fine, visto l'esigenza di leggerezza, abbiamo optato per quello che sapevamo essere il remaike del primo film dei 4 acchiappa-fantasmi che ci hanno accompagnato durante l'infanzia.
Fondamentalmente, non mi aspettavo grandi cose, ma sono stata piacevolmente sorpresa: è molto più carino di quel che pensassi.
La storia è elementare: Erin è una professoressa della Columbia, laureata al MIT, che sta per ottenere la tanto agognata cattedra. Le cose però predono la piega sbagliata quando scopre che la sua vecchia amica d'infanzia, Abby, ha ripubblicato il loro libro sui fantasmi rischiando di farle perdere il posto, Erin cerca di intervenire e finisce su youtube mentre, piena di ectoplasma urla esaltata di credere ai fantasmi.
Viene così licenziata in tronco.
Le due donne aprono quindi assieme a Jillian (ingegnere nucleare collega di Erin e che anche loro, nel giro di 2 minuti vengono licenziate dalla loro università farlocca) un'agenzia di acchiappa fantasmi per investigare sul fenomeno in maniera scientifica.
Da qui al salvare New York il passo è breve.

La storia è molto godibile e anzi, sembra quasi più credibile rispetto a quello che dovrebbe essere il suo originale.
Ho personalmente trovato esagerata l'attrice che interpreta Jillian Holtzmann sia stata un po' troppo esagerata e un po' troppo imitatrice di Egon Spengler, ma alla fine è stata davvero simpatica.
La scelta di quello gnoccolone di Chris Hemsworth come segretario scemo è stata una chicca e davvero un bel modo di interpretare la segretaria scema al maschile, anche se forse era davvero troppo... e lui non si stava particolarmente impegnando nel ruolo, ma piuttosto divertendo.
La cosa bella è rivedere pian piano tutti gli attori che hanno recitato nei primi due film; i richiami erano carini ed è stato divertente cercarli (anche se ci sono rimasta male quando, non avendo visto il 4° acchiappa fantasmi, ho scoperto che è deceduto tre anni fa e che infatti il film è dedicato a lui).

Lo consiglio: se non si è degli idioti, lo si apprezza per la commedia leggera che è e che è anche divertente.
Per il resto... cacchio quanto è costato il biglietto!!!

Ghostbusters, http://lamiasolaopinione.blogspot.it/


ps: quando ci sarà il dvd, sono sicura che ci siano dei pezzi tagliati con Hemsworth che balla che saranno spettacolari!

Il ritorno del classico fantascIentifico, perchè X FILES è per sempre

http://lamiasolaopinione.blogspot.it/, x files


EBBENE SI'.
Si riuniscono gruppo mummia.
Una mamma per amica torna sullo schermo.
Ci ripropongono Friends su Italia 1.
Bud Spencer è ancora tra noi (grazie Bud! L'uncia cosa buona!).
E Mulder e Scully, sono qui per ricordarti che la verità... è ancora la fuori.
Della serie: cosa non può fare la Fox per far fuori la rimanenza di magazzino.
Da qui una miniserie.

X FILES - LA SERIE EVENTO.

Una cagata stratosferica.
Mediocre bella trama, mediocre nelle storie.
Mettete tutte le più brutte puntate delle serie precedenti e queste sono peggio.
Se le 10 serie precedenti, nonostante alti e bassi era la più grande serie fantascientifica dopo (se non con) Doctor Who e che ha lasciato l'amaro in bocca per il mediocre finale, questa 11esima stagione è la degna conseguenza a quell'orribile puntata.
La storia dovrebbe avere un filo conduttore inesistente, che collega poi solo la prima e l'ultima puntata e c'è come tema principale il cambio di rotta di Mulder sulle teorie di cospirazione aliene e infatti ora gli alieni sono buoni e tutti i rapimenti sono invenzione di umani (in particolare uno, indovinate chi!) che creano una razza superiore (con l'aiuto di DNA alieno); certo, spesso mettevano rapimenti del governo camuffati da incontri del terzo tipo... ma qui è tutto messo all'ennesimo livello.


La puntata più bella è stata la terza, dove troviamo cosa? Un Rettiliano che piace tanto a Dr Who o ai fanatici degli alieni (che poi tecnicamente sarebbero meno alieni di noi al pianeta)? Beh, un fantastico ometto rettile, qui definito Lucertola Mannara (almeno nel doppiaggio italiano... non mi interessava vederlo in inglese e si sa, certi doppiaggi...).

Disutopie vecchie e nuove

Oggi parliamo di libri.
Ebbene sì. I libri, quella cosa strana che tutti hanno ma in pochi usano.
L'argomento di oggi sono le disutopie.
Un genere poco commentato nel mondo, ma i due libri che qui tratterò sono particolarmente conosciuti nel mondo: uno perchè un classico, l'altro perchè - a quanto mi è sembrato di vedere - non solo ha fatto un buon lavoro di marketing, ma anche perchè... beh, merita.
I due libri sono Il mondo Nuovo di Aldos Huxley e Solo per sempre tua di Louise O'Neill.

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I due libri, scritti a quasi un secolo di distanza, dimostrano indubbie similitudini e personalmente ho notato molto del primo nel secondo, senza che questi però ne risulti un clone, anzi, ma è indubbio che un colosso del genere fantascientifico de Il nuovo mondo è il massimo riferimento del genere e se si vuole scrive un libro di questo genere, è impossibile non averlo preso almeno in parte come modello.
Le mie recensioni qui sotto riporteranno la mia personalissima opinione, senza farne un riassunto per un ovvio motivo: il primo libro è un classico e la sua storia se non è nota è facilmente recuperabile, il secondo è parecchio commentato sul web e quindi non è difficile trovarne il riassunto che quindi anche in questo caso è superfluo.


Questo libro, scritto nel 1932 è una straordinaria perla del genere fantascientifico.
Per argomento e sviluppo, si può pensare che il libro sia incredibilmente attuale, nonostante i suoi ottant'anni.
Scritto più di quindici anni prima del più famoso 1984, è come lui un lampante colpo di genio del suo scrittore.
In questo libro abbiamo tutto quello che si può volere nelle paranoie di chiunque, sia nel campo scientifico che politico: dall'eugenetica al controllo mentale, ma anche i comportamenti sociali hanno un secco e ben definito modello.
Come ogni brava storia, questa società è nata dopo una guerra e la nascita di un unico grande governo, dove non si sa l'origine di tutto questo e parlano di quello che era il passato, come un'era barbara.
In questo mondo ci sono tutti gli elementi che possono alimentare le fantasie dei paranoici e far penare i pensatori:

  • un governo unico i cui capi sono gli unici a sapere perchè sono così e come erano prima
  • ossessione per il nuovo e il buttar via le cose recuperabili anche se solo lievemente scheggiate
  • serializzazione di ogni cosa
  • sessualizzazione precoce indotta già in giovane età
  • alienazone ai sentimenti perchè sbagliati
  • nascite in laboratorio e in serie
  • divisione in caste (con tanto manipolazione dei feti per intervenire sullo sviluppo di chi non è destinato agli alti livelli)
  • utilizzo di droghe euforizzanti per compensare il mancato condizionamento che induce ad amare la propria vita ed è impossibile non prenderlo
  • parole tabu come padre e madre (che sono usate come insulti)
  • vita collettiva e inaccettabile scegliere di passare il tempo in solitudine (Benni? In questo c'entri anche tu? Eh, Benny? Tu e la tua casa Balilla?)
  • e avere opinioni politiche? Ma scherziamo!

Tutto però ha un cambiamento proprio quando questa bella società incontra un suo simile: gli abitanti quindi incontrano un giovane uomo nato per errore da una donna e un uomo (lei viene mollata dove ci sono dei primitivi e, creduta morta, passa lì la vita dall'abbandono in avanti) di un'alta casta e che, confrontandosi contro di loro si scontra.
Nei fatti lui è stato allevato con lo stile non civilizzato, pur sapendo leggere e scrivere grazie alla madre.
Lo stratagemma è geniale e non puoi fare a meno di parteggiare per il giovane John e nel uso conflitto con il mondo da cui teoricamente dovrebbe venire. 
Se da un lato, infatti, ti viene voglia di mandare a quel paese le donne della riserva che si arrabbiano con sua madre perchè "gli ruba i mariti" manco fosse la puttana di turno e i loro compagni non avessero scelta (ma parliamo comunque di un libro scritto da un uomo nei primi anni trenta del 900, non posso chiedere un cervello e comunque rispecchia bene anche molte situazioni qui contemporanee) e quando ritornano i contatti col nuovo mondo è allontanata da questo perchè... tatatadaaan: è una madre.

Il libro incuriosisce e appassiona e personalmente, avendolo letto per la prima volta a diciassette anni, lo reputo interessante per tutte le età e tutti i generi.
Non è complicato, nè contorto. Piacevole alla lettura e affascinante. Non ha idee di cospirazione, ma certo ti fa pensare, quasi a chiedersi il mondo non si sta dirigendo davvero fino a quel punto.
In fondo, guardatevi attorno: davvero non trovate un po' di tutti i punti in quella società?



Questo libro è decisamente un altro paio di maniche.
Lo ammetto, forse è un po' sessista (ma anche no, se Salvini più dire certe cose sulla Boldrini e non esserlo), ma non credo che sia una lettura per uomini.
Le premesse sono le stesse del libro precedente: il mondo per un qualche motivo (in questo caso le nostre amate catastrofi naturali) si è trasformato in Zone.
La storia è ambientata in una specie di scuola femminile dove le eva, le nuove donne (anche queste  nate progettate in laboratorio) vengono allevate per diventare le compagne degli Eredi della loro zona.
La protagonista tale freida (notare che no, la f non è maiuscola, ma nessuna donna avrà il nome maiuscolo), una eva insucura e bisognosa di conferme. Il suo ultimo anno di scuola è l'anno decisivo: come eva dell'ultimo anno, dovrà conoscere gli eredi ed essere scelta: o diventerà una compagna (come lei e la sua migliore amica isabel hanno sempre sognato), una concubina o una casta.
Il suo piccolo mondo però si sconvolge in quanto la presenza costante di isabel viene a mancare: lei, la favorita del loro anno, smette di essere l'ape regina della situazione e anzi, comincia a essere il genere di donna che nessuno vorrebbe essere: grassa.
Durante tutto il racconto ci sono costanti riferimenti all'indottrinamento che le eva subiscono sin dalla tenera età, o il comportamento feroce che lor hanno tra di loro che va dall'ipocrisia alla cattiveria sempre celate in un sorriso per amore della richiesta di accettazione.
Oltre a freida e isabel, un altro elemento fondamentale della storia e megan, altra eva del loro anno che, sparita isabel, diviene la nuova ape regina.
Premetto (e conoscendomi lo ripeterò anche alla fine) il romanzo è estremamente veloce e fosibile. Non è pesante e anche quando è futile, non è stopposo e che l'innumerevole numero di pagine è assolutamente veloce, vuoi perchè di solito i libri hanno caratteri più piccolì, così come la spaziatura.
Ma c'è quel però. 
Oh, c'è, ma è totalemente personale.
Perchè?
Perchè se Il nuovo mondo lo guardi con un certo distacco, questo libro un po' di colpisce, urtando il tuo ego.
Ormai trent'enne, posso permettermi di guardare la me adolescente e darle un bel calcio sul fondo schiena ossuto, ma non ho voglia di rivedermi in un personaggio come quello di freida.
Tutte le ragazze si illudono di essere come isabel: bella, carina, simpatica, sincera, onesta... insomma, l'ape regina che tutte noi gregarie sogniamo di incontrare, ma in verità sono tutte delle stronze come megan.
La questione gregaria, in fondo, è il vero problema. Più leggi di freida più ti immedesimi. Purtroppo non è per la bravura dell'autrice (o della traduttrice), ma è per quella bruciante vocina nella tua testa che ti fa vedere troppo di lei in te, o nella vecchia te. Da come non risponde quando dovrebbe, pur di non farsi nemica dal capetta di turno, della sua esigenza di piacere.
In un certo senso, la sua dipendenza da sonniferi te la rende più accettabile perchè tu non necessariamente sei dipendente dai farmaci.
Forse è vero che, non essendo un'adolescente, vedo al questione "social network" in maniera più distaccata di come farebbe una diciassettenne (e quando viene tolto loro non l'ho reputato così tremendo), ma l'ossessione della magrezza è una costante della vita di tutte le donne. Io personalmente sono magra e il mio problema non è mai stato dimagrire ma ingrassare, ma non ho passato una settimana degli ultimi dieci anni, senza sentire qualcuna che non se ne lamenta anche se non ne ha decisamente bisogno. Poi c'è l'insana esigenza di dover piacere che ti fa venir voglia di tagliarti le vene, visto che ti fa ingoiare rospi davvero grossi offerti dal falso sorriso della stronza di turno che è prona a distruggerti appena non la veneri.
Io ho avuto la mia megan e la mia megan mi ha distrutto con le diffamazioni di rito quando a un certo punto l'ho mandata a 'fanculo, quindi personalmente ho avuto la mia vittoria, ma la freida che è in me, nonostante gli anni e il lavoro su me stessa, è rimasta. E nonostante tutto, non sarebbe stato difficile per me rimanere freida.
Perchè lasciate perdere tutte le parti di condivisione virtuale della storia, per il resto, con o senza fotografie postate in rete e commenti del cavolo, siamo state tutte fredia e una delle sue sorelle eva.
Leggendolo non ho però potuto non pensare alla mia nipotina di undici anni e a come, in effetti, le cose si stiano avvicinando a quelle descritte.
Lasciamo perdere le assurdità messe solo per far arrivare alla creazione della scuola (la nascita di soli maschi per pillola che elimina la possibilità di concepimenti femminili), ma l'induzione delle donne di essere sottomessa, senza lamentele, stupida e analfabeta, ubbidiente, servizievole e a pura e sola disposizione maschile non è così lontano da quello che ti inducono a pensare ora: mia nipote, ad esempio, dopo aver ricevuto uno skateboard come regalo per la promozione mi ha commentato "lo so, ti sembrerà assurdo che io abbia voluto un gioco del genere, ma..." e si è sorpresa quando le ho detto che alla sua età anche io ci giocavo e che non era un gioco da maschi.
La presenza anche degli eredi, poi, è del tutto irrilevante se non nel mostrare come queste eva siano del tutto anonime e intercambiabili tra di loro per quanto quei ragazzi possano professarsi coinvolti, e che anche questi eredi lo sono, basta che loro riescano a finire nella categoria che hanno scelto (poi, più in alto va, meglio è), ma il problema della loro presenza è proprio non tanto l'impossibilità delle eva di scegliere se andare o no con uno di loro, ma anche di come attualmente ci mettiamo in mostra per dimostrare quali brave serve (non mogli) potremmo essere perchè dobbiamo essere etichettate e dimanere in quelle etichette e perchè devi essere sempre in relazione con un uomo se no non sei nessuno. 
E che hai una data di scadenza.
Sfumature poi sulle modifiche genetiche che eliminano il gene Arcobaleno poi è solo pura inutilità dell'essere e l'autrice poteva evitarlo se non vuole poi approfondire la cosa in un altra storia (che allora ben venga, io me lo leggerò volentieir).
Il finale di freida è piuttosto scontato, anche se non lo è il modo in cui si arriva: passando per isabel, fino al crudele destino che di isabel che alla fine ha ceduto le armi, o forse ha vinto.
L'amicizia/non-più-amicizia tra le due è un elemento costante nella storia e comunque un elemento estremamente interessante per l'interazione e nel far riflettere sull'amicizia, peccato che in fondo, non sia particolarmente approfondito e sembra solo la parte della (forse troppa) carne al fuoco della storia (come la questione del gene, ma questa non è più sviluppabile).

martedì 12 luglio 2016

Diabolik in mostra

Per tutti gli amanti di Diabolik e di tutti quelli che non se ne andranno da Milano o dal suo Interland...
Allo spazio WOW, viale Campania 12, Milano.




Perchè possono andare a quel paese tutti quelli che dicono che il fumetto (di un certo genere) non esiste se non è manga o comics.
Perchè Diabolik persiste ancora.

Fonti:

http://www.museowow.it/wow/it/
http://www.diabolik.it/

lunedì 11 luglio 2016

Egitto e libertà, anche quella di non aver paura (anche di un telefonino)

In Italia l'Italiano Medio si divide in due: chi imperterrito va a Sharm per farsi le vacanze e chi dell'Egitto non ne vuole sentire parlare bene.
Paese Bello ed economicamente a buon mercato, è anche il Paese dove (lasciando perdere gli insulti sessisti dei commercianti e altre uscite razziali che invece sono un po' di tutto il mondo) il caso di Giulio Regeni è esempio palese non solo dell'odio e del razzismo degli Egiziani e l'incompetenza del governo italiano (che già conoscevamo dal caso dei Marò) ma anche dell'opportunismo di altri stati europei (Germania e Francia in primis) che non danno all'Italia per l'ennesima volta il sostegno che avrebbero preteso e avuto loro stessi da un lato (come Europa) e dall'altro approfittano dei rapporti commerciali interrotti per guadagnarci (che i cospiratori potrebbero anche far pensare a un macchiavellico omicidio atto per ledere l'economia estera italiana).
E mentre ci indigniamo mettendoli tutti in un'unico mondo di crudeli razzisti retrogradi delinquenti, cinque ragazzi si fanno valere con tanti di Arresto all'insegna del non "saremmo cresciuti con il rimorso di essere dei vigliacchi" (nota storica patriottica: Garibaldi che ora in molti amano bistrattare perchè così fa figo e si è tanto intelligenti, affermava convinto i Mille - sicuramente quelli della città dei mille - con proclami molto simili: "perchè un giorno non dovremo guardare i nostri figli e dire ' io non c'ero' " o simili).
Ora in Egitto la satira è vietata (mio Dio, non che sia libera davvero qui in Italia, eh!), tanto che se si ha il coraggio di criticale in rete si finisce in prigione.
Voi direte, ovviamente, che ve lo aspetavate, ma non siamo così lontani nè dall'Egitto, nè da quel mondo: al mondo che ha portato ala morte di un ricercatore italiano per mano del governo.
E questo è il caso di giovani uomini poco più piccoli di Regeni, è il caso del gruppo "Ragazzi/bambini di Strada", sei ragazzi giovani e coraggiosi come noi abbiamo smesso di essere.
I Atfal el shawarea loro nomi sono:

  • Ezz Eddine Khaled, 19 anni. Il più giovane.
  • Mohamed Adel, fondatore del gruppo.
  • Mohamed Dessouky
  • Mohamed Yehia
  • Moganed Gabr

finestradonna.blogspot.it



Questi sei ragazzi sono stati arrestati la sera del 9 maggio di quest'anno per aver fato un video satirico in difesa dei diritti umani. Hanno infatti pubblicato nei mesi precedenti diversi video di satira, creandosi un pubblico di quasi 250.000 (duecentocinquantamila) fan su Facebook, con riprese fatte in modo semplice e diretto: i loro cellulari, le strade del Cairo e i loro commenti sui fatti di politica e violazioni di diritti umani con un tocco di ironia e lo slogan "la rivoluzione continua", collegandosi alle proteste in piazza Tahrir (la stessa protesta dove 18 loro connazionali sono state arrestate e torturate), tanto da ricevere anche oltre due milioni di visualizzazioni.
La registrazione che ha fatto traboccare il vaso parlava del blitz dei militari nella sete del sindacato dei giornalisti per arrestare due redattori (i nostri, si sa, sono immanicati con i politici, quindi tranquilli: non succederà mai niente a loro) e della cessione da parte del loro presidente di due isole all'Arabia Saudita.
Il giovane Khaled è stato arrestato per primo, prelevato da casa sua e portato al commissariato di Masr Al Gedida la mattina di sabato 7 maggio per poi finire davanti al giudice con l'accusa di istigazione alla rivolta (che poi, tornando a Regeni, il consulente legale della sua famiglia è finito in carcere per lo stesso motivo) e utilizzo di piattaforme online per insultare le istituzioni dello Stato (nel nostro lo fanno loro con noi e questo dovrebbe essere illegale), e - se non ho capito male - anche terrorismo, protesta in piazza non autorizzata (esatto!) e vilipendio delle istituzioni.
Adel scrive su Facebook che non erano sorpresi della cosa, che in molti dicevano loro che avevano esagerato, ma hanno pubblicato l'ultimo incriminante video perchè non sarebbero potuti crescere con il rimorso di essere stati dei vigliacchi e che se anche fosse successo qualcosa più grandi di loro, loro non si sarebbero mai tirati indietro e nessuno di loro si era pentito, nonostante la paura per il futuro.
L'Egitto, dice, è davvero spaventoso. Ma noi non abbiamo paura.
Il giorno dopo, viene lui stesso arrestato assieme agli altri (uno solo di loro è stato rilasciato su cauzione). E ci sono andati a testa alta.
E noi? Noi non facciamo paura con un Telefoninino, quindi non dobbiamo preoccuparci.




martedì 5 luglio 2016

Eco imballaggio

Forse non tutti sanno (sono ironica, ovviamente) la plastica non è solo qualcosa di vomitevole da vedere nel mare (sin da piccola sono sempre stata tra quelli che guardava schifata la carta del gelato nel golfo di Taranto - Basilicata - dove andavo a bagnarmi, forse è anche per questo che non sono la classica italiana media fanatica della spiaggia), ma anche pericolosa per gli animali acquatici.

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I FAVOLOSI ESEMPI DEL NOSTRO OPEATO

La Saltwater Brewery, un'azienda americana (Florida - di cui ho già parlato sempre per una questione "verde": la città ad energia elettrica, dimostrando che in quel Paese i fricchettoni si sono evoluti) che produce birra artigianale ha deciso di affrontare il problema degli anelli di plastica che vengono da loro (e altri) utilizzati per tenere unite le bottiglie di plastica (come nei migliori telefilm/comics USA), visto che non è solo l'italiano medio ad essere incivile, ma anche tutti gli altri abitanti del globo.
Cosa hanno fatto quindi?
Sapendo che spesso questi anelli finiscono per imprigionare, soffocare e avvelenare pesci e tartarughe marine (che colpa non hanno visto che in fondo quella è casa loro e non passavano di lì per fare un dispetto ai nostri rifiuti), hanno deciso di creare degli anelli commestibili (e, quindi, biodegradabili) in modo che se proprio gli animali marini ci finiranno in mezzo potranno mangiarseli.

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LA BIRRA E IL SUO IMBALLAGGIO

Come hanno prodotto questo eco-imballaggio?
Sapete il detto "Del maiale non si scarta nulla"? Ecco, loro l'hanno fatto con l'orzo e il grano, o meglio: fatta la birra, ci sono dei residui organici e da questi residui hanno fatto questi anelli che, così, sono 100% biodegradabili e compostabili, nonchè sicuri per ambiente e uomini (anche se io di certo non spasimo per la voglia di assaggiarli).

La Saltwater Brevery ha precisato che questo nuovo prodotto è resistente ed efficiente come il vecchio imballaggio di plastica (solo migliore, aggiungerei io) il cui solo inconveniente è che, per forza di cose, il prezzo di produzione è superiore a quello vecchio.
Si sa, i costi di solito diminuiscono a seconda delle quantità (e parliamo comunque di una piccola fabbrica di birra creata da pescatori, surfisti e altre persone che amano il mare che è parte integrante - se non indispensabile - delle loro vite) e che in fondo basta metterci un bio per vedere i prezzi lievitare, ma per ora la società americana spera solo che i clienti non rinuncino alla loro birra e che siano disposti a pagare di più per mantenere il loro prodotto nella dispensa e aiutare a non inquinare ulteriormente l'ambiente.

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LA FABBRICA


Come si dice: chi vivrà... vedrà. Magari anche altre piccole aziende compreranno il loro imballaggio o formeranno con loro una cooperativa tale per cui i prezzi di produzione di abbassano... intanto rido come una matta nel vedere che chiedono se hai o no 21 anni...

giovedì 30 giugno 2016

Politica e parità di genere in Tunisia

Visto che ho già parlato e ancora parlerò di quanto fanno schifo gli uomini italiani, quest'oggi ho deciso di bypassare l'argomento (anche se ne avrei da raccontare visto che non vi smentite mai) e trattare in vece di un argomento decisamente migliore.
La Tunisia ha infatti fatto dei passi avanti per il raggiungimento della parità di genere in politica.
Il 15 giugno del 2016, infatti, il Parlamento tunisino ha approvato un elemento che garantisce alle donne una maggiore rappresentanza nella politica locale, in quele che sono le elezioni comunali e regionali e comprende una proposta che prevede che ci sia lo stesso numero di uomini e donne sia nelle liste elettorali che all'interno di ogni ogni lista.
Entrambe le poroste sono state adottate dall'Assemblea dei rappresentanti del Popoli, passando con 127 rappresentanti su 134 .
Per la prima volta 17 donne parlamentari (mi sa più delle nostre) che fanno parte di diversi partiti e idologie politche hanno votato all'unanimità e si sono attivate per favorire la parità di genere in politica.
Quest'azione politica comporterò che nelle elezioni locali previste nel marzo dell'anno prossimo le donne avranno una maggiore rappresentanza nei consigli comunali e regionali del Paese.
Secondo il Gender Gap Report del 2015, la Tunisia si è classificata 69° (su 145) in termini di empowerment femminile che secondo dal rappresentante delle UN Whomen Leila Rhiwi garantirà l'effettiva partecipazione delle donne alla vita tunisina.


Fonti:
http://www.unwomen.org/

giovedì 23 giugno 2016

Petizione



Campagna anti sessita: "Sei pronta per la prova costume?"

Sembra che sia stato per volontà del sindaco di Londra, ma è una lunga battaglia che le femministe britanniche stanno combattendo da molto tempo e comunque non è la prima città a farlo.
Sembra infatti che Sabid Khan abbia messo al bando per sua espressa iniziativa e volontà i manifesti pubblicitari che girano suoi mezzi pubblici e che propongono stereotipo negatici che minano l'autostima delle persone.

Cosa vuol dire questa cosa?

Un po' di psicologia: non si tratta di eliminare fotografie e pubblicità che fanno uso del corpo (nudo e non), ma elimina quelle pubblicità che impongono uno standard di bellezza irreale e non realistico visto anche che le stesse modelle e gli stessi modelli vengono ritoccati.
Questo procedimento di marketing nel corso degli anni ha creato standard estetici sempre più restrittivi e che esercitano forti pressioni sui giovani (soprattutto donne) che quindi vengono auto-suggestionate che, per vivere, devono piacere e per piacere devono avere un determinato aspetto che ormai ha raggiungo l'irreale, oltre che non salutare.

Khan, però, non è che una mattina si è svegliato e ha detto "ora che sono sindaco di Londra, faccio quel che voglio", non è idiota e ha seguito la corrente sempre più progressista e sociale che da anni in Inghilterra si sta battendo (e contrariamente all'Italia non viene derisa, ostracizzata, insultata perchè "non piace agli uomini") e ha quindi deciso di avvalorare questa politica affermando in un'intevista:
Come padre di due adolescenti, sono estremamente preoccupato per questo tipo di pubblicità che sminuisce le persone, in particolare le donne, e le spinge a vergognarsi dei loro corpi.
E' così appassionato che si dice intenzionato ad affidare a una commissione di vigilanza sulle pubblictà con tanto di censura delle immagini di stereotipi sbagliati.
Secondo le fonti italiane, infatti, il signor Khan appena eletto si è preoccupato subito di fare censura.
Nei servizi pubblici e sui cartelloni cittadini, quindi, certe pubblicità (discriminazione di genere e che sviliscono fisicamente - e quindi emotivamente e psicologicamente - le persone con difetti fisici) in quanto in quei posti si è costretti a vederli e non si può cambiare posto e a quelle dodicimila pubblicità che all'anno subiranno delle censure a Londra...  signori pubblicitari: fatene di migliori, perchè non è censura: la liberà è tale fino a quando non lede quella degli altri e se ferisci e violi l'individuo non puoi parlare di "libertà", "provocazione" o "buoni propositi": sei solo ipocrita, soprattutto se, come in questo caso, non si lede solo il singolo, ma un'intera parte della popolaizone.
E' proprio come la pubblicità che è stata la prima vittima di questa campagna anti-psicosi-fisica su cui Khan si è in primis scagliato: una ragazza (di quanti? Quindici anni?) magra con un bel seno e un atteggiamento sessualmente provocante che ti chiede "sei pronta per la prova costume" (tormentone da mesi su tutte le riviste femminili - come l'arte del perdono), e che la ditta di prodotti per l'allenamento dice essere solo una pubblicità che aveva la sola intenzione di motivare i consumatori a migliorarsi e a curarsi di più per una vita sana ed essere più forti.

Certo, sto parlando io, nel cui Paese le grandi intelighenzie itellettuali femminile della televisione e dei giornali dicono che si, quelle pubblicità sono sbagliate ma vendono, quando non è vero: sono solo parte di un circolo vizioso che innesca l'insicurezza nell'autostima e che impone uno stato di ansia e insicurezza che porta a comprare-comprare-comprare.
Che poi... vende... sul serio fanno così schifo in marketing? 
Nei fatti, in Italia i giornalisti hanno subito veleggiato all'ipocrita politically correct secondo cui se il sindaco fosse stato cristiano ci sarebbe stata un'insurrezione sulla libertà di espressione, contro bigottismo e simili.
Capirete che questi signori venerabili esigono che la donna sia solo un oggetto sessuale.
Agli imbecilli che pensano una cosa del genere, vorrei far notare un paio di cose:

  • ci sono studi che dimostrano che l'oggettivazione sessuale di genere da parte dei media ha peggiorato la situazione sociale delle donne
  • ci sono studi e indagini che da anni denunciano l'ossessione di un corpo "da pubblicità" che molti adolescenti intuiscono come lo standard da perseguire e che portano a problemi di salute quali bulimia e anoressia. In Italia quanti sono? Due milioni gli adolescenti che soffrono di queste malattie?
  • sono gli adulti per primi che impongono questi standard agli più giovani.

Vorrei anche far notare che nei Paesi Nordici, non sono i primi ad aver fatto una cosa simile.
In Norvegia Trondheim, la terza maggior città del Paese, a maggio ha bandito gli annunci pubblicitari con modelle e modelli seminudi con lo scopo di affrontare le istanze collegate a un'immagine negativa del corpo e le attiviste che lo hanno promosso stanno ora chiedendo agli altri di imitarla. Il consiglio comunale cittadino ha infatti votato (perchè non è come sembra dai resoconti italici e nell'immaginario collettivo del nostro paese o nel cervello bacato di certi Primi Ministri: bisogna che si voti) per la rimozione di tutti i cartelloni e tutti gli striscioni che possono contribuire a creare problemi sull'immagine corporea, seguendo la politica che dice:
"Nessuna pubblicità che convoglia una falsa immagine dell'apparenza di chi fa da modello/a e contrinuisce a un'immagine del corpo sarà permessa. come minimo, le pubblicità in cui le forme del corpo sono state ritoccate dovrebbero essere apertamente presentate come tali"
Non credo che abbiano accusato di volere la Shari'a anche il consigliere Ottar Michelsen quando nella tivù di stato norvecese ha affermato che:
Dobbiamo rifletere bene su che tipo di pubblicità contribuiamo a diffondere. Non dobbiamo diffondere immagini che contribuiscono alla crescente pressione sull'immagine corporea
perchè
Se siamo seri nel discutere il tipo di pressione cui sottoponiamo la nostra gioventù sull'apparenza fisica, allora abbiamo anche in mente che tipo di pubblicità avere. Dobbiamo essere consci di che tipo di modelli sono usati e quando sono pesantemente manipolati mostrando corpi del tutto irrealistici.
Giusto per la cronaca questo signore norvegese ha detto le stesse cose del primo cittadino di Londra, solo con meno phatos paterno ma più razionalità sociale.


E soprattutto, quel musulmano ha solo cavalcato l'onda: nel 2015 la modella in bichini ha fatto esasperare qualche buon anima che ha portato a cenitnaia di segnalazioni all'autorità govenativa del settore e ha raccolto firme di protesta.
Non erano tanti, solo SETTANTAMILA (70.000). 
Blyuthe Pepino, cantante del gruppo Vaults, ha replicato alla domanda "are You Beach body ready?" con "each body's ready" che ha avuto il suo seguito.
Quest'azione dal Municipio della capitale britannica è solo la parte di una lunga storia che vuole riprendere la dignità del corpo e restituirlo al legittimo possessore: l'individuo personale.

Citando infine Roper Caitlin (direttrice di campagne per il movimento anti-oggettivazione), voglio ribadire che:

Una pubblicità che riduce le donne a oggetti sessuali per l'uso e l'intrattenimento degli uomini non dovrebbe aver posto in una società progressista.

Alcune fonti:
lunanuvola.wordpress.com
mrctv.org
change.org